#NextEnergy, scopri l'intervista a Ribes Tech

#NextEnergy, scopri l’intervista a Ribes Tech

maggio 5, 2022 7:53 am

Dal Selection For Growth di Next Energy 3, svoltosi nel gennaio 2019 presso la sede di Terna, Ribes Tech – la startup che offre soluzioni personalizzate per la raccolta di energia per dispositivi elettronici off-grid e nodi di sensori wireless – ha compiuto grandi passi avanti in questi anni.
Il Team di Next Energy ha intervistato Antonio Iacchetti, CEO & co-founder PhD, e Francesca Scuratti, Product Development Manager PhD, per scoprire come dal 2019 ad oggi la sinergia con l’iniziativa Next Energy sia progredita e quali frutti abbia germinato.

 
Qual è il core business e la proposta di valore innovativa di Ribes Tech?

 

Ribes Tech è una startup che si occupa di elettronica stampata e più in particolare della stampa di moduli fotovoltaici. Questo avviene tramite un processo innovativo basato su speciali inchiostri funzionali con i quali è possibile realizzare tutti gli strati attivi che costituiscono una cella fotovoltaica, semplicemente depositandoli con opportune macchine da stampa. In questo modo si ottengono dispositivi fotovoltaici con le stesse proprietà meccaniche delle pellicole plastiche: flessibili, sottili, leggere e soprattutto facilmente customizzabili in colore e forma.

Le caratteristiche uniche del nostro prodotto ci hanno fin da sempre spinto ad esplorare mercati meno convenzionali dove le loro peculiarità possono trovare la massima realizzazione. In particolare, ci siamo da sempre concentrati sul mondo IoT, dove i nostri moduli possono essere utilizzati come alimentatori di dispositivi wireless. A differenza dell’alimentazione tramite batterie, i nostri moduli possono renderli indipendenti: una volta messi in posizione questi svolgeranno la loro funzione senza nessun intervento futuro di manutenzione.

 

Perché avete deciso di partecipare a Next Energy 3?

 

Sicuramente in Next Energy 3 abbiamo visto un’opportunità di crescita per saggiare un settore del fotovoltaico flessibile su cui normalmente abbiamo meno occasione di lavorare: l’harvesting di energia per alimentare sensori IoT in ambiente outdoor. Infatti, Ribes Tech nel corso degli anni si è “naturalmente” specializzata come fornitore di pellicole fotovoltaiche per alimentare sensoristica indoor, convertendo in energia la luce artificiale. Esplorare e crescere anche nel mondo outdoor affiancandoci ad un’azienda strategica leader come Terna ci è sembrata un’occasione unica da cogliere per affinare le nostre capacità, acquisendo esperienza sul campo e offrendo le nostre competenze per un’applicazione di elevato interesse.

 

Raccontaci com’è andato il percorso di proof of concept. Le aspettative iniziali sono state confermate oppure durante il percorso avete rimodulato le attività atterrando su nuovi obiettivi?

 

Il progetto in cui siamo stati coinvolti prevedeva di sfruttare le proprietà di flessibilità uniche delle nostre pellicole fotovoltaiche per “foderare” la struttura dei tralicci e alimentarne la sensoristica IoT installata. Il principale ostacolo che abbiamo dovuto affrontare è stata la gestione delle sollecitazioni meccaniche dovute alle intemperie e alle condizioni atmosferiche, in particolare dovute alle raffiche di vento. Rispetto a quanto inizialmente previsto, questo ha richiesto di ripensare la modularità e le connessioni delle celle fotovoltaiche per assorbire al meglio le sollecitazioni degli agenti esterni. Nonostante questi intoppi durante il percorso, alla fine siamo comunque riusciti a raggiungere l’obiettivo principale che ci eravamo prefissati!

 

Quali sono stati i momenti significativi della crescita e sviluppo di Ribes Tech?

 

Quando ripercorriamo la nostra storia tendiamo sempre a concentrarci sulle transizioni rapide e forse diamo poca importanza ai periodi apparentemente più statici dove invece le cose maturano e prendono corpo fino al momento in cui vanno a scatenare la prossima rivoluzione. Certamente cercando questi istanti di transizione il primo, fondamentale, è stato l’incontro con Angelo Bartesaghi e con OMET, l’azienda che ci ha sostenuto fin dai primi istanti e che tuttora è il nostro investitore principale. Al tempo eravamo ricercatori presso l’Istituto Italiano di Tecnologia e nonostante l’entusiasmo per la tecnologia che vedevamo crescere in quegli anni, nulla al tempo poteva farci anche solo immaginare un progetto come questo. È OMET che ci ha cercato, interessata al nostro lavoro, e ci ha dato la forza e il tempo per trasformare quel sogno in un progetto concreto. Un secondo passaggio, più in chiaroscuro, è stato l’incontro con un’azienda del milanese che al tempo realizzava etichette elettroniche per supermercati. Quell’incontro per la prima volta ci ha fatto considerare l’IoT come mercato potenziale, costringendoci ad allargare la nostra visione al di là delle applicazioni più ovvie che può avere una cella fotovoltaica. A ben vedere questo è il racconto di un mezzo passo falso in quanto prima ancora di iniziare a collaborare con noi, l’azienda in questione è stata costretta a chiudere le attività. Però io penso che l’innovazione sia sempre un percorso molto più tortuoso e discontinuo di quello che ci immaginiamo e non è detto che un’opportunità mancata non possa rivelarsi un fondamentale momento di crescita.

 

Quali sono i next step di Ribes Tech e del suo team?

 

Gli ultimi mesi sono stati particolarmente ferventi per Ribes Tech e abbiamo rivisto il nostro business model. La riflessione di fondo è stata la considerazione che la nostra è una tecnologia abilitante per la raccolta di informazioni direttamente dove queste vengono generate e/o consumate. Il valore aggiunto che offriamo ai nostri clienti non è la cella fotovoltaica in sé, ma l’uso che possono fare di queste informazioni al fine di ottimizzare la propria catena del valore. Ad esempio, un negozio potrebbe tracciare i percorsi e le abitudini dei suoi clienti per offrire promozioni ottimizzate, un’azienda manifatturiera potrebbe tracciare uno ad uno i suoi prodotti dalla produzione, al magazzino, alla distribuzione e alla vendita avendo in mano la visione aggiornata in tempo reale, un ospedale potrebbe monitorare la posizione e l’utilizzo dei suoi macchinari, conoscere in ogni momento la situazione dei pazienti ed ottimizzare il trasferimento delle informazioni in modo sicuro e riservato. Tutto questo grazie a sensori e beacon indipendenti che si mantengono sempre attivi grazie ai nostri moduli fotovoltaici.

Grazie a questo ragionamento ci siamo convinti che è fondamentale arricchire la nostra proposta di tutti gli elementi necessari a liberare il potenziale della tecnologia: dai sensori elettronici, al sistema radio di raccolta dei dati, alla comunicazione delle informazioni su server, agli strumenti analitici e di modellizzazione che trasformano le informazioni in valore per il cliente. Questo rappresenta una rivoluzione per Ribes Tech e non vediamo l’ora di scoprire in quali nuove direzioni ci porterà questa strada.

 

Quali sono le competenze uniche del team di Ribes Tech?

 

Il nostro team è una squadra coesa e con competenze trasversali sviluppate in anni di esperienza nel settore dell’elettronica organica stampata: siamo stati incubati a lungo dall’Istituto Italiano di Tecnologia, che ci ha permesso di crescere confrontandoci con i top scientists nell’ambito delle nanotecnologie. Queste spiccate competenze in campo scientifico si fondono con l’expertise industriale apportata al team da OMET Srl – nostro principale investitore e advisor – che contribuisce con la sua pluridecennale esperienza in progettazione e ottimizzazione di processi industriali di stampa rotativa.